FRANCO BOGGERO – QUASI UN’ABITUDINE
(Primigenia Produzioni – Gutenberg Music cat. n. 3027)
in Compact Disc (distribuzione IRD) e su tutte le piattaforme di streaming online
Recensioni de “Il Manifesto” (Guido Festinese) – “La Repubblica” (Gianluca Durno)
“Musica Jazz” (Alberto Bazzurro)
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Riprendiamo con piacere la collaborazione con Franco, iniziata con “Lo so che non c’entra niente” (2009)
“Si fa presto a dire “Franco Boggero & Co.”: ma qualcosa bisognerà anche spiegare.
Perché insomma, questo album nasce dalla convinzione di poter fare qualcosa di veramente buono lavorando in compagnia. Mi spiego meglio: mettendo insieme le persone che ho avuto la fortuna di trovare in un percorso che, ormai, si può dire abbastanza lungo. Un percorso che parte dal mio storico compagno di banco del liceo, col quale avevo intrapreso – sì, intrapreso è la parola giusta – un’avventura discografica al tempo delle registrazioni in analogico.
E poi, quando ormai potevo dirmi un cantautore, esperimenti in chiave soul, e la scoperta di quanto sia sorprendente un pianista che fa risuonare le parole; e fare concerti insieme a un altro cantautore, che ora non c’è più, e che ha scritto pezzi bellissimi.
Incontrare un contrabbassista speciale, che ti dice: “possiamo fare qualcosa insieme”, e a un certo punto ti trovi in un gruppo di otto-nove elementi, e poi, più comodamente, in un quintetto; e negli ultimi tempi, ancor più essenzialmente, in un trio. Cambiando gli interpreti, ma conservando le intenzioni di fondo.
So bene – anche questo andava detto – che è importante far tutto da solo, parole e musica; ma a volte è altrettanto bello constatare che il testo scritto da qualcun altro suona così bene, e che ti vien voglia di musicarlo, e di cantarlo.
Ma poi, naturalmente, puoi cantare anche cose scritte da altri, se ti va. Provare a fare delle cover nel senso più nobile del termine: e con l’occasione, ça va sans dire, la compagnia si arricchisce.
Nessun dubbio, fin dall’inizio, sullo studio nel quale andare a registrare. C’è un produttore col quale si torna a lavorare con entusiasmo, e un direttore artistico (il contrabbassista di cui sopra) competente e sodale. Rapporti semplici e chiari con l’editore e con il suo grafico, per un booklet essenziale, che parli da solo.
Insomma, è fatta“.
Franco Boggero, maggio 2024
estratto da “Il Manifesto” del 12 ottobre 2024 – Articolo di Guido Festinese
estratto da “La Repubblica” – Edizione di Genova del 15 luglio 2024 – Articolo di Gianluca Durno
estratto da “Musica Jazz” di novembre 2024 – Articolo di Alberto Bazzurro