Primigenia

Lino Straulino & Fale Curte “1993 – 2023”

Lino Straulino & Fale Curte: “1993 – 2023”

Gutenberg Music by Caligola 3024 – Distribuzione IRD

Disponibile in formato Compact Disc e in tutti i formati digitali negli store online dal 17 marzo 2023

⇒ Recensione su BlogFoolk n. 625 (23 dicembre 2023)!!! (link qui) ⇐

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recensione di Andrea Trevaini su “Buscadero” n. 474 di febbraio 2024

Sono passati quasi trent’anni dall’uscita del primo lavoro originale dei Fale Curte e ora finalmente la ristampa rimasterizzata in formato Cd.    Il percorso iniziò nel 1991: la formazione a cinque divenne stabile e gli arrangiamenti sofisticati di Bruno crearono il sound del gruppo.    Le mie canzoni presero una forma più estesa, con l’aggiunta di parti musicali eclettiche, di sapore jazz e progressive.   Le sessioni di registrazione, rigorosamente analogiche, si svolsero nel corso del 1993 e le tracce furono incise su nastro come si faceva ancora al tempo. Il lavoro fu stampato unicamente su musicassetta.

Lino Straulino

Per anni – tanti – ho pensato che sarebbe stato bello avere la possibilità di rimettere mano ai mixaggi delle sessioni di registrazione del ’93.   Ho potuto finalmente farlo, rifacendo tutto ex novo, con le tecnologie di oggi.   Per quanto mi riguarda, i ventinove anni passati non si sentono, restano ancora direttamente percepibili l’immediatezza e l’entusiasmo di allora.    Spero che questo possa essere percepito anche da chi ascolta.

Bruno Cimenti

Ci siamo resi conto  che nel booklet non c’è il testo di “Cuan’ che un al mancje” (Quando qualcuno manca).  L’omissione sembra quasi un lapsus…  Lino aveva originariamente scritto la canzone in memoria del “Trapper” (Alessio), suo compagno delle prime avventure musicali, morto in montagna… Dal 2021 apriamo i nostri concerti proprio con quel pezzo, che oggi è dedicato anche a Gianni (Cattaino, flauto e alto-sax di Fale Curte), anche lui scomparso in montagna …

Il testo che segue ripara l’omissione, ma vuole essere soprattutto un ricordo del nostro amico Gianni, il cui flauto caratterizza le canzoni di questo lavoro e la cui scomparsa è una ferita che tarda a rimarginarsi …

Cuan’ che un al mancje

Cuan’ che un al mancje al mancje par da bon /come vîf iò m’al impensi  sui miei avris l’è il so non/ sui miei avris l’è il so non

Cuan’ che tu tu seis lât vie tu seis lât vie bessôl daûr ti vin cjantât  /‘vin cjantât la tô cjançon/ ‘vin cjantât la tô cjançon

La vite è come i trois / come i trois ch’a van pa mont ducj cà o là s’incuintrin ma son pous che ai rive insomp

ma son pous che ai rive insomp La vie da tô taviele  la vie nus tocje lâ

laiù ta tiere nêre  laiù vin ducj da stâ    /laiù vin ducj da stâ

Prin a’nd’ere tant timp / cumò l’è dut dibant /e i dîs plui biei son lâts ma iu vin passâts cjantant /ma iu vin passâts cjantant

Quando qualcuno manca

Quando qualcuno manca, manca davvero/ Io lo ricordo com’era da vivo /Ho il suo nome sulle labbra,/ Ho il suo nome sulle mie labbra

Quando te ne sei andato, te ne sei andato da solo

Abbiamo cantato nel tuo ricordo/ Abbiamo cantato la tua canzone /Abbiamo cantato la tua canzone

La vita è come i sentieri,/ i sentieri che vanno in montagna tutti si incontrano qui o là, / ma sono pochi quelli che arrivano in cima

ma sono pochi quelli che arrivano in cima

Là nel tuo campo, là dobbiamo andare/ Laggiù nella nera terra, laggiù dobbiamo stare tutti/ laggiù dobbiamo stare tutti

Prima c’era tanto tempo, adesso è tutto inutile, /i giorni più belli se ne sono andati, ma li abbiamo trascorsi cantando,/ li abbiamo trascorsi cantando!