ÜSTMAMÓ – DUTY FREE ROCKETS
Gutenberg Music 3011/Distr. IRD – ITunes
Giovanni Lindo Ferretti scrive:
Li ho conosciuti che si stavano sciogliendo per mancanza di prospettiva, in effetti un’alta valle secondaria dell’Appennino emiliano non offre granché. Stare con i piedi per terra è sempre un buon inizio e cominciai ad ascoltarli: il loro essere tagliati fuori da ogni possibile scena li rendeva affascinanti. Ingenuità, talento, strafottenza; un gran bel nome dialettale: USTMAMO’ = proprio adesso!
Il nuovo video: “I play my chords”
Luca A. Rossi:
“Nel 1991 iniziò la storia discografica degli Üstmamò.
Quando firmammo il nostro primo contratto con una major, i discografici ci chiesero un paio di foto promozionali. Ci organizzammo con un nostro amico Fotografo e orgogliosamente realizzammo il nostro primo servizio fotografico. Black and white , sulla riva di un fiume, camicie a quadri, banjo e violino…
Consegnate, le foto furono cestinate all’istante, la motivazione era “sembrate un gruppo Folk Americano”, “Troppo country”, “Venite a Milano!”
Ora , dopo quasi 25 anni, posso dire che probabilmente quelle foto sono state le cose più vere e sincere della nostra storia, eravamo noi. Ci rappresentavano benissimo per quello che eravamo.
Come Duty Free Rockets ora.
Dopo dieci anni dallo scioglimento ho deciso di rimettere in piedi gli Üstmamò, perché avevo voglia di suonare, qualche idea e un po’ di tempo da dedicarci. Era la mia Band!
Cosi ho parlato a lungo con i miei ex compagni, ma dopo 10 anni e alla soglia dei 50 le nostre vite sono molto cambiate.
Ezio Bonicelli e Mara Redeghieri sono diventati insegnanti a tempo pieno, hanno altri progetti e per questo giro hanno preferito passare la mano, mi hanno comunque spinto a continuare anche senza di loro e per questo li ringrazio. Spero che al più presto trovino il tempo che serve e la voglia.
Simone Filippi ha accettato il mio invito, mi ha aiutato nella stesura dei testi e dal vivo, sarà nella band.
Avevo le mie idee, le mie mezze songs, ma senza cantante ero perso e ho dovuto lavorare di più, cercare altre strade.
Sono un musicista, negli ultimi anni suono molto la chitarra, non ho la necessità di scrivere parole, non ne sento il bisogno: ma senza testo una canzone non è una canzone.
Il guaio di scrivere in italiano è che spesso il significato uccide la musica, se la mangia… nei migliore dei casi.
L’italiano è talmente importante e difficile, non sono capace di scrivere una buona canzone in italiano, magari imparerò.
Cosi ho preferito scrivere parole in inglese, non che per me sia più facile, ma almeno mi riesce e suona meglio.
Le parole sono sempre venute fuori dopo la musica, abbastanza naturalmente, senza voler essere troppo importanti: lasciano spazi liberi all’interpretazione e alla fine sono soddisfatto.
È un Guitar Album, composto e fatto di chitarra, registrato alla svelta, con due microfoni a valvole e un Ribbon su computer, senza editing massiccio, Autotune, ecc.
Dentro c’è tutto ciò che mi piace fare ora, l’approccio è sempre quello degli Üst, ma più libero, visto che da quattro che eravamo siamo rimasti in due e non c’e nessuna record company dietro.
Le canzoni sono nate quasi tutte di notte, nella mia legnaia, dove tengo anche chitarre e amplificatori (Si! Sono un montanaro, camicia a quadri ecc… abito a 1200 s.l. del mare, per scaldarmi taglio la legna nei boschi e la brucio nella stufa, non perché fa wild… ma perché è la mia vita!)
Ogni tanto mi tornava in mente qualche brano di altri come “Don’t go to strangers” di J.J.Cale. L’ascoltavo a 12 anni quando cominciavo a strimpellare: l’ho registrata e cantata in tre ore, felici.
“Hambone” uguale: un classico R’R un po’ country che suonavo a 14 anni… da registrare è stata più complicata, mi usciva sempre troppo reggae.
E queste erano le due cover.
Le mie songs sono venute cosi, senza tanti problemi, ma con tanti errori grammaticali e di pronuncia che Simone mi ha aiutato a correggere.
Mi soddisfano tutte e, alla fine, non sono mai stato cosi felice di un lavoro.
OK: posso migliorare come singer e come chitarrista, ma chissenefrega, in realtà voglio solo fare ciò che mi piace. Suonare dal vivo con gli altri musicisti, fare canzoni.
I riferimenti trovateli voi, io mi auguro che qualcuno si possa fare un bel viaggio, passare una buona serata!”
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Üstmamò | Sito Ufficiale
Foto backstage: Manuel Garibaldi